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Atti del Convegno Nazionale "Le Case per Ferie in un mondo che cambia: una risorsa per l'evangelizzazione, la cultura e la societ?quot; (Roma, 28-29 gennaio 2005)

Ufficio Nazionale per la pastorale del tempo libero, turismo e sport

Con la pubblicazione degli Atti del Convegno Nazionale “Le Case per Ferie in un mondo che cambia: una risorsa per l’evangelizzazione, la cultura e la società” (Roma, 28–29 gennaio 2005) si conclude un percorso di riflessione, di ricerca, di esperienze iniziato negli anni precedenti la celebrazione del Grande Giubileo dell’anno 2000. Durante almeno un decennio si è potuto osservare, constatare, apprezzare il servizio reso ai pellegrini, visitatori e turisti religiosi, ospiti di diversa provenienza, da parte delle “Case di accoglienza” gestite dalle Diocesi, dalle parrocchie, ma soprattutto dagli Istituti Religiosi e da Associazioni cattoliche.
Queste “Case”, denominate dalla legge in vigore “Case per Ferie”, esprimono una realtà multiforme e variamente qualificata, e tuttavia sono intrinsecamente accomunate da una forte passione solidale e da convinti valori cristiani. Non vi è dubbio che esse rivelano e testimoniano una particolare forma di “ministero dell’accoglienza” profondamente motivata da virtù evangeliche e intimamente radicata nella “diaconia” della Chiesa verso le persone in viaggio, desiderose di una sosta di spiritualità e di riposo.
Il Convegno recava un titolo molto impegnativo nel quale, con una formulazione sintetica, si rendeva conto non tanto di una condizione effettuale delle “Case per Ferie”, quanto di una prospettiva motivazionale delle stesse nella linea delle attese e degli orientamenti pastorali della Chiesa italiana riscontrabili nel documento “Comunicare il Vangelo in un mondo che cambia” (2001) e nella nota pastorale “Il volto missionario delle parrocchie in un mondo che cambia” (2004).
Dalla collocazione delle Case per Ferie “in un mondo che cambia”, si evince la loro immersione non solo in un contesto territoriale in movimento ma soprattutto nelle contraddittorie istanze socio–culturali emergenti dal cambiamento in atto. Intercettando e interpretando, alla luce della fede e della cultura cristiana, il cambiamento le “Case per Ferie” non possono non rappresentare un luogo di incontro, di dialogo, di relazione, vissuto e proposto in ambito ecclesiale, dunque con annessi profili pastorali.
 Così da un punto di vista contenutistico, i contributi offerti dai Relatori aiutano a decifrare il tempo presente, a capire come “gestire” questi luoghi di speciale “relazione” e “scambio” di umanità e di ideali forti, a renderli idonei alle esigenze degli ospiti. C’è da una parte la necessità di aggiornare e innovare le strutture, di formare le persone addette, di affinare gli stili accoglienti e dall’altra l’urgenza di corrispondere, in modo evangelico, alle richieste spirituali e morali dei visitatori e pellegrini ospiti per un breve lasso di tempo.
 Il Convegno, molto frequentato e molto seguito, si è rivelato un positivo momento di ascolto e di confronto, disvelando potenzialità eccellenti e bisogni di approfondimento dei diversi aspetti del “comparto”. E’ naturale che, analizzando e verificando le situazioni delle Case per Ferie “in corpore vivo”, si discoprissero ricchezze di umanità, di spiritualità, di dedicazione encomiabili, come, per altro, talune carenze e ritardi da colmare con paziente impegno.
 Si tratta ora di guardare avanti, con intelligenza dei tempi; di progettare un futuro con coraggio e determinazione; di incrementare la cultura dell’accoglienza con fedeltà ai carismi e alla carità ospitale; di individuare forme di “unità di sistema” con lungimiranza e competenza. Il compito certo non è facile, ma possibile. Nella pazienza e nella fiducia, si andranno ad intraprendere coerentemente le strade che la Provvidenza indicherà.
 La prospettiva che si delinea per le “Case per Ferie” è piena di speranza perché si fonda su una tradizione bimillenaria, ricca di fecondità evangelica, di generosità operosa, di servizio alla persona in ricerca di verità, di serenità, di compagnia. Al fine di incoraggiare tale preziosa e meritoria “tradizione” questi “Atti” offrono stimoli vivaci e interessanti, soprattutto a coloro che intendono valorizzare le “Case per Ferie” in una “strategia” di ampio respiro spirituale, culturale e sociale.






 



Mons. Carlo Mazza





 


Mons. Carlo Mazza