24 marzo
Giovedì Santo

Messa del Crisma e Messa in coena Domini

«Capite quello che ho fatto per voi?
Voi mi chiamate il Maestro e il Signore, e dite bene, perché lo sono.
Se dunque io, il Signore e il Maestro, ho lavato i piedi a voi,
anche voi dovete lavare i piedi gli uni agli altri.
Vi ho dato un esempio, infatti,
perché anche voi facciate come io ho fatto a voi».
(Giovanni 13, 12-15)

Prima di affrontare il tribunale che lo condannerà alla morte, Gesù non prepara la rivolta e nemmeno si appresta alla difesa, ma lascia un ultimo messaggio. Prima di affrontare la morte fisica, lavando i piedi dei suoi apostoli ne compie una simbolica, seppellendo ogni parvenza di potere e di autoconsiderazione.
Immaginiamo la scena: tutti lo guardano in silenzio; Gesù aveva appena zittito Pietro che rifiutava quel gesto di umiltà, mostrando fino all’ultimo di non aver capito chi fosse il Messia. Gesù non solo non fugge dalla morte, ma si prepara ad essa come a una festa. Quanta differenza con i nostri goffi tentativi di sviare l’attenzione dalla durezza di questa esperienza, senza affrontarla nella sua realtà, trovando perfino la maniera di non nominarla se non con dei sinonimi edulcorati…

Signore, aiutaci a prepararci al mistero della nostra irripetibile umanità.