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 OSSERVATORIO GIURIDICO LEGISLATIVO - aree tematiche - Diritti fondamentali della persona - Risoluzione del Parlamento europeo sui diritti umani nel mondo 
Risoluzione del Parlamento europeo sui diritti umani nel mondo   versione testuale
12 marzo 2015
Il 12 marzo scorso il Parlamento europeo ha approvato la risoluzione sulla “relazione annuale sui diritti umani e la democrazia nel mondo nel 2013 e la politica dell'Unione europea in materia” .
Il testo contiene alcune statuizioni con riguardo ai diritti  delle persone lesbiche, gay, bisessuali, transgender e intersessuali (LGBTI). Al riguardo, il Parlamento esprime apprezzamento per l’adozione da parte del Consiglio, nel giugno 2013, degli orientamenti dell'Unione per la promozione e la tutela dell'esercizio di tutti i diritti umani da parte di lesbiche, gay, bisessuali, transgender e intersessuali (n. 42 e n. 161). Inoltre, dopo aver preso atto della legalizzazione del matrimonio o delle unioni civili tra persone dello stesso sesso in un numero crescente di paesi nel mondo, attualmente diciassette, “incoraggia le istituzioni e gli Stati membri dell'UE a contribuire ulteriormente alla riflessione sul riconoscimento del matrimonio o delle unioni civili tra persone dello stesso sesso in quanto questione politica, sociale e di diritti umani e civili”. Inoltre, il Parlamento invita la Commissione e l’OMS a eliminare i disturbi dell’identità di genere dall’elenco dai disturbi mentali e comportamentali, invita la Commissione a intensificare gli sforzi per porre fine alla patologizzazione delle identità trasgender e incoraggia gli Stati a garantire procedure rapide, accessibili e trasparenti di riconoscimento del genere, che rispettino il diritto all’autodeterminazione.
Per quanto riguarda i diritti delle donne, il Parlamento invita l’Unione europea a continuare a lottare contro ogni tentativo di minare la Piattaforma d’azione di Pechino delle Nazioni Unite riguardante, fra l’altro, l’accesso all’istruzione e alla salute quali diritti umani fondamentali e i diritti sessuali e riproduttivi. A questo riguardo il Parlamento invita l’UE e gli Stati membri a riconoscere i diritti inalienabili delle donne e delle ragazze all’autonomia decisionale per quanto riguarda, fra l’altro, il “diritto di accedere alla pianificazione familiare volontaria e all’aborto sicuro e legale” (parag. 136).