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Legalità

«Non crede chi vive nell’illegalità»

Papa-e-Galantino

«Non si può dirsi cristiani e violare la dignità delle persone; quanti appartengono alla comunità cristiana non possono programmare e consumare gesti di violenza contro gli altri e contro l’ambiente. I gesti esteriori di religiosità non accompagnati da vera e pubblica conversione non bastano per considerarsi in comunione con Cristo e con la sua Chiesa. I gesti esteriori di religiosità non bastano per accreditare come credenti quanti, con la cattiveria e l’arroganza tipica dei malavitosi, fanno dell’illegalità il loro stile di vita»
Sabato 21 febbraio Papa Francesco, rivolgendosi ai pellegrini della diocesi di Cassano all’Jonio, guidati dal vescovo Nunzio Galantino, ha rilanciato le forti parole contro la malavita organizzata. E ha sottolineato «la bellezza della vostra terra, un dono di Dio e un patrimonio da conservare e tramandare in tutto il suo splendore alle future generazioni». Tra queste ha valorizzato l’esperienza della Comunità Emmanuel.
Prima ancora, in apertura del suo intervento, il Santo Padre ha ringraziato la diocesi per la disponibilità di Mons. Galantino e ha aggiunto: «Ma povero uomo, durante quest’anno andava e veniva, andava e veniva… Credo che sia il momento di pensare a darvi un altro Pastore…».

I pellegrini
Aula Paolo VI gremita di 7.500 pellegrini, fra cui alcuni vescovi e 80 sacerdoti, della diocesi di Cassano all’Jonio e della Comunità Emmanuel. A guidarli, il loro vescovo, nonché Segretario generale della Cei, mons. Nunzio Galantino, accompagnato dal fondatore di quest’ultima, p. Mario Marafioti, a cui è legata l’Associazione Volontari Emmanuel (vedi in pagina).

I saluti
Nel saluto con cui si è rivolto al Papa, Mons. Galantino ha fatto innanzitutto memoria grata della visita compiuta da Francesco lo scorso 21 giugno a Cassano: “Quel giorno, con un occhio attento alla nostra bella ma anche maltrattata terra di Calabria e con affetto di padre, Lei ha voluto dirci con chiarezza quanto lontano dal Vangelo e quanto inconciliabili con un’autentica vita cristiana siano i comportamenti mafiosi, da quelli esplicitamente tali a quelli che ne trasferiscono lo stile nelle relazioni più ordinarie… Quelle parole hanno contribuito a fare chiarezza anche al nostro interno” (in allegato, il testo integrale).
P. Marafioti, a sua volta, ha presentato al Papa i giovani, i volontari e le attività della Comunità Emmanuel, riconoscendone il difficile impegno (“Spesso fatichiamo giorno e notte senza prendere nulla: i ragazzi e le ragazze che accogliamo sono spesso reattivi anche contro chi va a servirli, e hanno davanti a sé il solito mondo, pronto a mangiare la loro anima; i volontari si sentono così frustrati, impotenti”) e chiedendo la benedizione per “ripartire verso il futuro come Lei ci chiede, «in uscita», dal Cuore di Gesù al cuore dei poveri e dal cuore dei poveri al Cuore di Gesù, «pendolari» da Cuore a cuore” (vedi allegato).
I pellegrini hanno quindi messo nella mani del Papa un significativo contributo per “sostenere i luoghi e le strutture di accoglienza che stanno arricchendo la Basilica di San Pietro ed il suo Colonnato” – come ha spiegato Mons. Galantino – e perché “le nostre Chiese diventino sempre di più luoghi nei quali non solo si celebra il Cristo, ma anche luoghi nei quali quello stesso Cristo viene accolto ed accudito”.

La Comunità Emmanuel
Nata a Lecce, la notte di Natale del 1980, da un gruppo di uomini e donne che, guidati nel cammino di fede da padre Mario Marafioti s.j., hanno voluto incarnarlo nel servizio, accogliendo persone svantaggiate senza famiglia o emarginate. Oggi la Comunità Emmanuel accoglie circa 500 persone ed è organizzata in 6 Settori di Intervento: Famiglia, Disabilità, Dipendenze, Cooperazione e Impresa Sociale, Migrazioni e Sud del Mondo Diakonia.

L’Associazione Volontari Emmanuel
Fondata a Cerignola da Mons. Galantino nel 1992 e legata alla Comunità, accoglie giovani con dipendenze e minori non accompagnati. In particolare, svolge un’attività di supporto alla Fondazione “Bambini in emergenza”, fondata dal giornalista Mino Damato, e operante soprattutto in Romania a favore dei bambini abbandonati e colpiti dall’Aids. All’incontro con il Papa hanno preso parte anche 6 suore, provenienti appunto dalla Romania, e guidate dalla presidente, Silvia Damato. Il Papa ha consegnato loro un segno di gratitudine e di incoraggiamento.

21 Febbraio 2015

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