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Messaggio per la XI giornata della vita (5 febbraio 1989)
Solidali con la vita per il futuro dell'uomo

1. - Nel nome di Cristo e con vera fraternità vogliamo dire una parola di speranza a quanti hanno a cuore lŽimpegno di preparare, nella complessità e nelle difficoltà del presente, un futuro migliore.
Per le sorti della comunità umana è legittimo sperare, se tutti ci facciamo solidali con la vita.
Di questa solidarietà non mancano segni evidenti da parte di persone, di famiglie, di intere nazioni in occasione di gravi calamità o di particolari necessità. Tuttavia permangono una mentalità egoistica e la tentazione a chiudersi nellŽesclusiva ricerca del proprio benessere, dimenticando i problemi e le attese degli altri. Ne deriva un rifiuto di solidarietà, talvolta violento, talvolta fasciato di indifferenza o mascherato da pietà. È forte la contraddizione tra desiderare e reclamare una migliore qualità di vita e declassare il suo valore morale, che le dà significato e dignità.
2. - Se ci sta a cuore il domani del nostro pianeta, dobbiamo riconoscere che dal rispetto della vita nascente, della vita malata o debole o in declino incomincia per tutti un futuro migliore. Soprattutto i giovani si sentiranno motivati a sperare, se il diritto alla vita, che ciascuno rivendica per se stesso, è riconosciuto ad ogni essere umano, anche a chi non è ancora nato o è già al tramonto della sua giornata terrena.
3. - La situazione storica attuale chiede ai cristiani un rinnovato impegno di risorse umane, culturali e spirituali, cui tende anche il prossimo Convegno nazionale di operatori a servizio della vita umana. Chiede soprattutto presenza profetica e generosa testimonianza.
La profezia e la testimonianza sono possibili perchè doni del Signore. È lui che ci invita ad essere anche oggi "luce del mondo e sale della terra, città collocata sopra un monte che non può restare nascosta" (Matteo 5,13-14). Ogni pagina del Vangelo è segnata dallŽamore di Cristo, salvatore degli uomini. Questo amore, che ha il suo culmine nella Pasqua, si esprime anche attraverso i gesti con cui Gesù andava in cerca degli ultimi e degli esclusi, nei miracoli delle guarigioni, della moltiplicazione dei pani, sino alle risurrezioni ,da morte. È lui che non cessa di sostenere la nostra speranza.
4. - Per i credenti una cultura di solidarietà con la vita attinge la sua ragione ultima e la sua vera forza nella fede nutrita di preghiera, di ascolto della parola di Dio, di adesione al magistero della Chiesa, e nella grazia che viene dai sacramenti.
La prossima Giornata per la vita è occasione propizia perchè ogni singolo cristiano, ogni famiglia e tutta la comunità sappiano confrontare con il Vangelo le loro convinzioni ed il loro comportamento e prendano coraggiose iniziative per cambiare un clima culturale che non ama i bambini, che trascura gli emarginati e abbandona gli anziani.
5. - Questo nostro invito è rivolto a tutti, non solo ai cattolici, perché nellŽanimo di tutti c’è una disponibilità ad impegnarsi per la difesa dei diritti dei piccoli e dei deboli. Noi vediamo che cresce nel mondo, anche se carico di ombre, lŽattenzione verso chi implora e attende aiuto di fraternità per vivere. Tutti gli uomini di buona volontà possono unire le forze per favorire e sostenere lŽaccoglienza della vita, lŽaiuto alle esistenze difficili, la prevenzione della paura o del rifiuto.
Gli uomini di scienza hanno in mano gli strumenti di un rapido progresso scientifico a beneficio, non a danno, della vera dignità della persona. Ma lŽimpegno di promuovere le condizioni di una maggiore solidarietà per la vita chiama in causa ciascuno: specialmente chi ha responsabilità in campo politico, educativo, amministrativo, sociosanitario, imprenditoriale. La solidarietà, prima ancora che un gesto generoso, è dovere di giustizia.
6. - Grazie a Cristo, nessuna situazione di sofferenza è priva di valore. La sua passione e morte dà senso ad ogni dolore umano.
Questa convinzione non dispensa dallŽimpegno costante e sincero di prevenire per quanto possibile e alleviare con ogni tentativo onesto la prova di ogni fratello o sorella che soffre.
A questa solidarietà di amore anche recentemente ci ha invitati il Santo Padre: "Dio ha creato lŽuomo per amore e da lui attende durante lŽesistenza terrena una risposta di amore, per farlo poi partecipe, oltre il tempo, del suo eterno Amore" (O.R., 29.12.1988).
Essere solidali con la vita significa essere vivi davvero.
"Chi non ama rimane nella morte. Noi sappiamo che siamo passati dalla morte alla vita, perchè amiamo i fratelli" (Prima lettera di Giovanni 3,14).

CONSIGLIO EPISCOPALE PERMANENTE