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Australia accusata dal minuscolo Stato-isola, Nauru
Causa del contendere: 35 profughi afgani da 27 giorni in sciopero della fame
Fondazione Migrantes

24) AUSTRALIA ACCUSATA DAL MINUSCOLO STATO-ISOLA, NAURU


Causa del contendere: 35 profughi afgani da 27 giorni in sciopero della fame
SYDNEY (Migranti-press) - Il minuscolo Stato-isola di Nauru, nel Pacifico, dove l´Australia detiene a sue spese oltre 280 richiedenti asilo, ha accusato il governo di Camberra di non rispettare gli accordi presi e di ignorare i suoi obblighi verso i 35 detenuti che da quasi un mese sono in sciopero della fame. In una rara presa di posizione del piccolo Stato di 10 mila abitanti, sull´orlo della bancarotta e dipendente dagli aiuti australiani, il ministro delle finanze Kinza Clodumar ha diffuso il 6 gennaio un comunicato in cui condanna le recenti dichiarazioni del Ministro australiano dell´Immigrazione, Amanda Vanstone. Questa aveva affermato che lo sciopero della fame dei detenuti, quasi tutti afgani d´etnia hazara cui è stato rifiutato lo status di profughi, "non è un problema dell´Australia" Clodumar accusa inoltre l´Australia di aver mancato di assicurare cure mediche adeguate agli ospiti del campo, allestito nell´interno torrido e desolato dell´isoletta di 21 km2. "Il governo australiano non può continuare ad ignorare la penosa situazione di questa gente dimenticata...deve agire subito per rispettare i suoi accordi con Nauru oltre che i suoi obblighi umanitari, assicurando cure e trattamento adeguato per i richiedenti asilo in sciopero della fame", ha aggiunto. Il mese scorso il Ministro Vanstone aveva dichiarato che lo sciopero della fame non è responsabilità dell´Australia perché i campi di detenzione fuori del suo territorio, allestiti nel quadro della ´Pacific Solution´, sono gestiti dall´International Organization for Migration (OIM). L´Australia ha adottato la linea dura contro i richiedenti asilo nel 2001, impiegando la marina per intercettare i boat people e dirottarli verso Nauru o l isola di Manus in Papua Nuova Guinea. Un gruppo di 35 afgani rifiutano il cibo da 27 giorni, e quattro si sono cuciti la bocca con filo di cotone, affermando che preferiscono morire piuttosto che essere costretti a tornare in patria, dove subirebbero persecuzioni. Lo sciopero della fame a Nauru fa seguito ad una lunga serie di proteste, disordini, evasioni, automutilazioni e tentativi di suicidio nei sette campi di detenzione, cinque nel continente australiano e due nel Pacifico, in cui sono rinchiuse in tutto circa 1200 persone. Amnesty International ed altre organizzazioni per i diritti umani hanno chiesto ripetutamente al governo di Camberra di chiudere il campo di Nauru, perché ai detenuti vengono negati i diritti umani fondamentali e degli standard di vita decenti. (Ansa