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Martedě 19 Maggio 2015
Assemblea, l'intervento del Presidente
Con uno sguardo
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Dopo l’ascolto di Papa Francesco e il dialogo con lui, martedì 19 maggio i lavori dell’Assemblea Generale sono stati aperti dalla Prolusione del Cardinale Presidente.
Bagnasco ha innanzitutto descritto l’attuale momento attraversato dalla Chiesa che è in Italia, alla luce dell’Evangelii Gaudium e degli appuntamenti principali che la attendono: dall’Anno della Vita Consacrata al Giubileo della Misericordia, dal Convegno Ecclesiale Nazionale di Firenze al Sinodo sulla famiglia, ad ottobre, fino all’ostensione della Sindone che culminerà, il 21 e 22 giugno, con la visita del Santo Padre.
Lo sguardo del Cardinale si è poi allargato alle grandi emergenze che attanagliano il mondo, a cominciare dalla brutalità omicida delle persecuzioni contro i cristiani, ricordando la grande preghiera indetta per il prossimo 23 maggio, vigilia di Pentecoste. Nelle parole di Bagnasco anche l’immane tragedia che ha colpito il Nepal e che ha visto domenica scorsa la mobilitazione di tutte le parrocchie per una colletta di solidarietà.
L’attenzione del Presidente si è poi spostata al nostro Paese, nel quale – ha detto – “la preoccupazione fondamentale della gente resta l’occupazione”. “Se da una parte ascoltiamo i messaggi di svolta e di fiducia che provengono da politici ed esperti – ha aggiunto -, dall’altra non vediamo i disoccupati diminuire, né i giovani entrare finalmente nel mondo del lavoro.”
Altre questioni italiane menzionate da Bagnasco quella dei migranti, sul cui fronte l’Europa “sembra aver dato un colpo”, anche se ancora flebile, e l’acceso dibattito sulla “buona scuola”, con un ricordo delle 300 mila persone riunitesi lo scorso anno in piazza San Pietro insieme a Papa Francesco per chiedere “una struttura più giusta e adeguata per sedi e organici, un’istruzione solida ed essenziale, una formazione professionale stimata e sostenuta”.
Attenzione dedicata anche alle piaghe sociali del gioco d’azzardo, il cui fatturato rappresenta il 10% dei consumi delle famiglie italiane, e dei ragazzi che già tra gli 11 e i 17 anni “sono facile preda dell’alcol”.
Ampio spazio, infine, per la famiglia, “perno insostituibile e incomparabile della società”, al cui riguardo il Card. Bagnasco ha citato ampiamente il più recente Magistero di Papa Francesco.