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Mercoledė 13 Agosto 2014
Il Papa e i Vescovi europei all'ONU
"Fermate subito la violenza in Iraq"   versione testuale
“È con il cuore carico e angosciato che ho seguito i drammatici eventi di questi ultimi giorni nel nord Iraq, dove i cristiani e le altre minoranze religiose sono stati costretti a fuggire dalle loro case e assistere alla distruzione dei loro luoghi di culto e del patrimonio religioso”.
Inizia con queste parole la Lettera che mercoledì 13 agosto Papa Francesco ha inviato al Segretario Generale dell’Organizzazione delle Nazioni Unite, Ban Ki-moon a riguardo della drammatica situazione nel Nord dell’Iraq.
A sua volta, il Consiglio delle Conferenze Episcopali d’Europa ha inviato ieri sera, 12 agosto, una lettera – firmata dai Presidenti delle Conferenze episcopali di tutto il continente – al Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite.
In essa si chiede che la comunità internazionale prenda urgentemente “decisioni che pongano fine agli atroci atti contro i cristiani e altre minoranze religiose in Iraq”. Una copia di questa lettera sarà consegnata a diversi governi europei e alle autorità dell’Unione Europea chiedendo loro di unirsi a questo appello.
I vescovi europei sperano con questa iniziativa che anche altre sedi istituzionali, culturali e religiose si uniscano alla condanna di quanto sta accadendo circa la violazione del diritto alla vita, alla sicurezza e alla libertà religiosa.
“É urgente – ribadiscono – intraprendere concrete misure umanitarie per rispondere alla situazione disperata dei bambini, delle donne, degli anziani e di tante persone che hanno perso tutto per sfuggire alla morte e che adesso corrono il rischio di morire di fame e di sete”. Si augurano, quindi, che “la comunità internazionale sia in grado di rispondere con una rapida assistenza ai molti rifugiati e garantisca la loro sicurezza nel ritornare alle loro città e case”.
La Chiesa cattolica in Europa assicura la preghiera per la pace e con tutta la determinazione alza unanime la voce, chiedendo alle Nazioni Unite di agire con la necessaria urgenza a vantaggio di queste e di tutte le altre vittime della guerra e della violenza che stanno soffrendo e aspettano la solidarietà del mondo.
In allegato, la lettera completa e la lista dei firmatari.