Sussidio Quaresima 2013 - Giovani - 12 maggio - Ascensione 
12 maggio - Ascensione   versione testuale
"Mentre li benediceva, si staccò da loro e veniva portato su, in cielo" (Lc 24,51)
Adorazione Eucaristica Giovani
 
“Mentre li benediceva, si staccò da loro e veniva portato su, in cielo(Lc 24,51)
 
 
Guida. L’Ascensione non è una festa di addio, ma l’inizio di una “nuova” presenza di Gesù dentro la storia, come Risorto e Signore. Questa è una presenza universale, misteriosa e operante. Come aveva promesso, Gesù non si tira fuori dalla storia dell’uomo, ma si rende presente e opera mediante la Comunità dei credenti: il Risorto è il Vivente, il Signore, non più presente in modo sensibile, eppure operante nel mondo per mezzo dello Spirito e della Chiesa. La stessa missione dei discepoli diventa azione del Signore risorto.
Invochiamo il dono dello Spirito perché ci faccia comprendere fino in fondo il Mistero pasquale di Cristo e ci renda testimoni instancabili del suo Vangelo nel mondo.
 
 
Sacerdote. Nel nome del Padre , del Figlio e dello Spirito Santo.     T. Amen
 
Canto
 
G. Gesù benedice gli apostoli e poi si stacca da loro, perché viene portato in cielo. Ma prima spiega ai suoi discepoli il senso della sua Passione morte e risurrezione, interpretando questi eventi come conferma delle antiche Scritture.
 
 
 
1 Lettore Dal Vangelo secondo Luca (Lc 24,46-53)
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Così sta scritto: il Cristo patirà e risorgerà dai morti il terzo gior­no, e nel suo nome saranno predicati a tutti i popoli la conversione e il perdono dei peccati, cominciando da Gerusalemme.
Di questo voi siete testimoni. Ed ecco, io mando su di voi colui che il Padre mio ha promesso; ma voi restate in città, finché non siate rivestiti di potenza dall'alto».       
Poi li condusse fuori verso Betània e, alzate le mani, li benedisse. Mentre li benediceva, si staccò da loro e veniva portato su, in cielo. Ed essi si prostrarono davanti a lui; poi tornarono a Gerusalemme con grande gioia e stavano sempre nel tempio lodando Dio.
 
Parola del Signore.
 
Davanti a Gesù Eucarestia
 
G. Durante la preghiera a Gesù Eucaristia ci metteremo in ginocchio. Stare inginocchiati ci fa ricordare che siamo davanti al Signore e lo riconosciamo come l'Unico della nostra vita
 
(S) La gioia dei tuoi apostoli, Gesù, ci risulta piuttosto strana.
Al loro posto noi avremmo tirato fuori i fazzoletti e versato qualche lacrima.
Ma la tua ascensione, Signore, è una festa, non la memoria di una partenza che dovrebbe riempirci ancora il cuore di tristezza. No, non ti hanno perduto quegli apostoli che avevano trascorso tanti dei loro giorni assieme a te. E tu non sei fuggito da questo mondo, non ci hai abbandonato al nostro destino, ma sei più vivo e presente che mai: presente ad ogni uomo e ad ogni donna, presente in ogni tempo e in ogni luogo.
Tu, il Crocifisso Risorto, tu, che sembravi spazzato via per sempre, sei ora il vero Signore della storia. Ecco perché facciamo festa: vediamo, infatti, il compimento della tua missione in mezzo a noi. Hai condiviso tutto della nostra vita: sudore e sangue, fame e sete. Hai preso sulle tue spalle il peso della sofferenza, lo sfregio doloroso del male, la lacerazione del peccato, fino a morire “per amore”.
Ora, però, vivi per sempre e ad ognuno di noi offri un cammino che porta verso la pienezza.
 
Tutti
Gesù, avrei voluto esserci anch'io!
Io che come i tuoi discepoli ho bisogno del tuo Spirito perché m'insegni a capire.
Abbi pazienza Maestro, sono duro di cervice, tardo nell'intendere.
Insegnami, Gesù Maestro, guardando la tua croce, a dirigere il mio sguardo dove tu abiti,
senza perdere di vista il luogo dove io dimoro.
Crea in noi, Signore, il silenzio per ascoltare la tua voce, penetra nei nostri cuori con la spada della tua Parola, perché alla luce della tua sapienza, possiamo valutare le cose terrene ed eterne, e diventare liberi e poveri per il tuo regno, testimoniando al mondo che tu sei vivo in mezzo a noi come fonte di fraternità, di giustizia e di pace.
Amen.
 
 
Tempo di Adorazione silenziosa
 
 
2L. L'Ascensione segna il punto conclusivo della missione terrena di Gesù e quello iniziale della Chiesa.
Vediamo cosa avviene per Lui e, di riflesso, che cosa rappresenta per noi questo passaggio importante di Gesù al Padre.
 

(S) "Salì al cielo, siede alla destra del Padre"
 
Così professiamo nel Credo. Quell'atto - attuato dal Padre che lo assume al cielo - costituisce la glorificazione di Gesù nell'istante stesso della sua risurrezione; la sua umanità è come rapita dentro la divinità e congiunta ad essa strettamente. Il Cristo risorto come uomo gode in modo infinito di tutta la capacità di relazioni che ormai come Dio può avere con tutti e ovunque.
Esiste allora oggi un uomo, uno di noi, che per primo dispone, a nostro favore, della sua umanità secondo misure e possibilità totalmente "spirituali", cioè divine, così che ormai c'è coincidenza perfetta tra la signoria del Padre e quella di Cristo. Anzi, più propriamente, ora il Padre esercita la sua signoria sul mondo mediante Gesù Cristo; per questo è proclamato: Signore!
Ed è da lì, dal cielo, che ora Gesù manda il suo Spirito, come il suo modo nuovo di operare in mezzo a noi.
 
 
(S) "Ordinò loro di non allontanarsi da Gerusalemme, ma di attendere che si adempisse la promessa del Padre, di essere cioè battezzati in Spirito santo, fra non molti giorni".
"Avrete così forza dallo Spirito santo che scenderà su di voi e mi sarete testimoni".
 
 
È il tempo della Chiesa, della testimonianza "fino agli estremi confini della terra" di quel Gesù che un giorno "tornerà allo stesso modo in cui l'avete visto andare in cielo".
La Chiesa è nata appunto come comunità di Gesù raccolta a far memoria di lui salito al cielo, rafforzata dalla discesa del Spirito santo, e che vive nella speranza del ritorno glorioso di Lui come giudice.
 
 
(S) Gesù è assunto in cielo, come Figlio di Dio che ha portato a compimento la missione affidatagli:
annunciare ai "popoli tutti" la salvezza del Padre. E’ la nuova arca di salvezza che
 – terminato il suo ministero terreno – rientra nel cielo-tempio; in esso l'uomo nato a Betlemme  viene riconosciuto solennemente Messia e viene "intronizzato" alla destra del Padre, Ascende il Signore tra canti di gioia.
 
 
Pausa di silenzio per l’interiorizzazione
 
 
Tutti. Ascende il Signore tra canti di gioia
 
(S) Applaudite, popoli tutti, acclamate Dio con voci di gioia;
perché terribile è il Signore, l’Altissimo, re grande su tutta la terra.
Tutti. Ascende il Signore tra canti di gioia
 
(S) Ascende Dio tra le acclamazioni, il Signore al suono di tromba.
Cantate inni a Dio, cantate inni; cantate inni al nostro re, cantate inni.
Tutti.
Ascende il Signore tra canti di gioia

(S) Dio è re di tutta la terra, cantate inni con arte.
Dio regna sui popoli, Dio siede sul suo trono santo.
Tutti. Ascende il Signore tra canti di gioia
 
Canto
  
G. Il mandato di Gesù è:
(S) "Mi sarete testimoni!"
Ecco il nostro compito di oggi. Se siamo cristiani prima degli altri, se abbiamo avuto la fortuna di conoscere con chiarezza e certezza il nostro destino ultimo, non è perché siamo più belli degli altri o più bravi; il privilegio è per una missione. Il mondo aspetta questo annuncio, e noi credenti dobbiamo gridarlo con la vita.
 
Raccogliamoci allora nel Cenacolo anche noi, con Maria, ad attendere il Dono dello Spirito perché sia Lui a rendere viva la nostra testimonianza.
 
Pausa di silenzio per l’interiorizzazione
 
Tutti. Signore, donaci la gioia di chi scorge i segni del Regno che si compie, a partire dalla tua morte e risurrezione. Donaci la gioia di chi è testimone del tuo amore e della tua misericordia e cerca di trasmettere, con le sue parole, lo stupore di una grazia sempre nuova.
Donaci la gioia di chi si sente condotto e sostenuto dal tuo Spirito e, in ogni prova e avversità, sa di poter contare sulla tua presenza di consolazione e di pace. Donaci la gioia dei fratelli che condividono la stessa fede e la stessa speranza e si sentono inviati fino ai confini della terra.
Donaci la gioia dei discepoli che seguono lieti la strada del loro Maestro anche quando si inerpica sulla collina del Calvario, perché sanno che nulla, neppure la sofferenza e la morte, potranno strapparli dalla sua mano forte e sicura.
E, Maria, Madre tua e Madre nostra, Madre della Chiesa, ci sia accanto mentre da te imploriamo il rinnovarsi del prodigio della Pentecoste.
Amen.
 
Canto
 
Preghiere spontanee    
I presenti, ordinatamente, vengono invitati a dirigersi in fila per uno verso l’altare, dove, dopo una breve sosta di fronte a Gesù Sacramentato, esprimono un proposito, una preghiera e accendono un lumino che verrà riposto ai piedi dell’altare fino a formare il nome di GESU’.
           
G. L'ultimo messaggio di Gesù per ogni discepolo è questo: tu sei benedetto; c'è del bene in te; c'è molto bene in ogni uomo; questo devi annunciare. La prima profezia di Elisabetta (benedetta tu fra le donne) diventa l'ultima parola di Gesù: benedetto sei tu fra le mie creature, che sono tutte benedette. Ed è da questa benedizione, che apre e chiude il vangelo, che scaturisce quella riserva di gioia che fa nascere il canto del Magnificat, che fa ritornare gli apostoli a Gerusalemme «con grande gioia».
 
Tutti. Nella vita di ogni giorno,
Aiutaci a trovarti sulla strada oscura dello scoraggiamento,
ma anche quando il cammino è rischiarato dal sole.
Parlaci nella notte della paura,
ma anche nel silenzio che apre il cuore.
Assieme a tutti i cristiani, ti riconosciamo nel pane spezzato e distribuito a tutti.
Esso sia nutrimento che ci spinge all’incontro con gli altri per annunciare la vita che Dio ci offre.
Grazie, Signore Gesù, per essere con noi sulle strade di ogni giorno!
 
(Si conclude con la Benedizione Eucaristica)
 
Canto: Madre della Speranza – Santa Maria del Cammino (a scelta)