Sussidio Quaresima 2013 - Vocazioni - 17 febbraio - I Domenica 
17 febbraio - I Domenica   versione testuale
"Chiunque crede in lui non sarà deluso" (Rm 10,11)
CELEBRAZIONE PENITENZIALE
 
“LIBERI… PER AMARE”
 
 
 
(Si pone al centro dell’aula liturgica il cero pasquale)
 
Monizione: «…La vocazione alla santità”. La santità! Ecco la grazia e la meta di ogni credente, secondo quanto ci ricorda il Libro del Levitico: “Siate santi, perché io il Signore, Dio vostro, sono santo” (19,2)» (Messaggio del Santo Padre per la XXXIX GMPV).
Siamo invitati a camminare in novità di vita. Per rinascere a una vita nuova, bisogna ritrovare il senso della vita. Chi siamo, perché viviamo, da dove veniamo, dove andiamo?
Bisogna riconciliarsi con Dio! Il senso della vita implica una scelta, un decidersi: una via è imboccata e un’altra è lasciata.
Il senso della vita implica una scelta di campo: da che parte sto? Sono per la creazione, per la via della vita o no?
 
T:         O Trinità, da cui proviene ogni bene, noi veniamo a te
per contemplare il tuo amore, la tua misericordia e ricevere il tuo perdono.
L:         Veniamo a te per incontrarti
T:        e tu già sei lì che ci aspetti.
L:         Veniamo a te per chiedere perdono
T:        e tu ci hai avvolti con il tuo sguardo, prima ancora che con il tuo abbraccio.
L:         Veniamo a te per confidarti i nostri desideri, le nostre attese, le nostre ansie e le nostre preoccupazioni
T:        e tu conosci già i segreti del nostro cuore.
 
Canto
 

I.  Il cristiano uomo libero
 
G: Prima di riconoscere il nostro peccato, cantiamo la tua lode, Signore, per tutti i benefici che ogni giorno ci concedi, per un amore che supera tutte le nostre attese, che da tutta la storia della salvezza continui a manifestarci, fino al grande dono del tuo Figlio Gesù, che ha dato la vita per noi.
Ricolmi di sentimenti di gratitudine, diciamo: Ti lodiamo, o Dio, nostra salvezza.
 
· Mentre noi eravamo ancora peccatori, Cristo morì per gli empi nel tempo stabilito. Ti lodiamo, o Dio, nostra salvezza.
 
· La speranza poi non delude perché l’amore di Dio è stato riversato nei nostri cuori per mezzo dello Spirito che ci è stato dato. Ti lodiamo, o Dio, nostra salvezza.
 
· A maggior ragione ora, giustificati per il Suo sangue, saremo salvati dall’ira per mezzo di lui. Se, infatti, quando eravamo nemici siamo stati riconciliati con Dio per mezzo della morte del Figlio suo, molto più ora che siamo riconciliati saremo salvati mediante la sua vita. Ti lodiamo, o Dio, nostra salvezza.
 
Canto
 
II.  Cristo ci ha liberati perché restassimo liberi
 
 
Dalla lettera di S. Paolo apostolo ai Romani    (7, 15.18-20.24; 8, 9.14-15)
 
Io non riesco a capire neppure ciò che faccio: infatti non quello che voglio io faccio, ma quello che detesto. Io so infatti che in me, cioè nella mia carne non abita il bene, c’è in me il desiderio del bene, ma non la capacità di attuarlo; infatti io non compio il bene che voglio, ma il male che non voglio. Ora, se faccio quello che non voglio non sono più io a farlo, ma il peccato che abita in me. Chi mi libererà da questo corpo votato alla morte? Siano rese grazie a Dio per mezzo di Gesù Cristo nostro Signore!
Voi però non siete sotto il dominio della carne, ma dello Spirito, dal momento che lo Spirito di Dio abita in voi. Infatti tutti quelli che sono guidati dallo Spirito di Dio, costoro sono figli di Dio. E voi non avete ricevuto uno spirito da schiavi per ricadere nella paura, ma avete ricevuto uno spirito da figli adottivi per mezzo del quale gridiamo: Abbà, Padre!
 
Silenzio

Un esame per vivere da figli
 
G: Contemplando il Figlio possiamo meglio conoscere noi stessi ed esaminare la nostra vita, i nostri atteggiamenti di fondo.
            Io sono figlio di Dio!
Sono consapevole del dono ricevuto, come vivo il mio rapporto di figlio del Padre?
            Cristo ci ha liberati perché restassimo liberi!
La mia libertà fa riferimento alla carità? Coltivo in me sentimenti d’amore, gioia, pace, pazienza, bontà e benevolenza?
            Lo Spirito Santo ha posto il suo sigillo in me.
Seguo la legge interiore dello Spirito, mi interrogo alla luce di Dio sulle scelte che sono chiamato a compiere ogni giorno?
 
Silenzio per l’esame di coscienza personale
 
G: Certi dell’amore e del perdono già ricevuto non per i nostri meriti, ma per la grande misericordia di Dio, con fiducia filiale manifestiamo il nostro desiderio di essere perdonati.
Preghiamo: Kyrie eleison.
 
-     Padre, fin dall’eternità mi hai voluto come tuo figlio, da sempre ti prendi cura di me, mi accompagni, mi proteggi;
            perdonami per tutte le volte che mi dimentico della tua presenza nella mia vita.
 
-     Gesù, maestro e amico, tu ci indichi la via della verità e la via della vita;
perdonami per tutte le volte che ho preferito altri maestri.
           
-     Spirito Santo, presenza d’amore, tu abiti in me e poni in me il tuo segno;
perdonami per tutte le volte che non seguo la tua spinta alla bontà, alla misericordia, alla carità.
 
Canto
 
Confessioni individuali (Il sacerdote consegna ad ogni giovane una piccola lampada o candela).
 

III.  La vita nuova nella libertà
 
G: Il perdono ricevuto ci invita ad assumere un impegno risoluto e deciso per la vita. Cosa dobbiamo fare per vivere la fede, la speranza e l’amore nella nostra storia? Un aiuto e un programma per l’esistenza ci è proposto da S. Paolo.
 
 
Dalla lettera di S. Paolo apostolo ai Romani    (12, 1-2.9-16.18)
 
Vi esorto dunque, fratelli, per la misericordia di Dio, ad offrire i vostri corpi come sacrificio vivente, santo e gradito a Dio; è questo il vostro culto spirituale. La carità non abbia finzioni: fuggite il male con orrore, attaccatevi al bene; amatevi gli uni gli altri con affetto fraterno, gareggiate nello stimarvi a vicenda. Siate lieti nella speranza, forti nella tribolazione, perseveranti nella preghiera, solleciti per la necessità dei fratelli, premurosi nell’ospitalità. Benedite coloro che vi perseguitano, benedite e non maledite. Rallegratevi con quelli che sono nella gioia, piangete con quelli che sono nel pianto. Abbiate i medesimi sentimenti gli uni verso gli altri, non aspirate a cose troppe alte, piegatevi invece a quelle umili. Non fatevi un’idea troppo alta di voi stessi. Se possibile, per quanto dipende da voi, vivete in pace con tutti.
 
Segno (al termine delle confessioni, ogni giovane accende la propria lampada o candela dal cero pasquale e rinnova la propria adesione di fede a Dio).
 
 
G: Da soli, Signore, non possiamo nulla. Con questo atto di fede, rinnoviamo la nostra fiducia nel Signore: Tu sei un Dio pieno d’amore!
 
Tu sei un Dio pieno d’amore.
Noi riconosciamo il dono che ci hai fatto.
La libertà di amarti, da figli e non da schiavi.
Ma quante ombre minacciano questo dono, dentro e fuori di noi,
e quante forme di schiavitù nel mondo!
Eppure mentre scegliamo le vie che ci allontanano da te,
tu non smetti di cercarci, come il pastore fa con la pecora perduta,
il papà con il figlio fuggito di casa.
 
E’ Gesù che ce lo ha detto, lui, veramente libero
di fronte a ogni pregiudizio e perfino di fronte alla morte.
La sua risurrezione ci ha svelato il segreto della libertà:
la totale fiducia in te, o Padre.
 
Nella fede siamo liberati dalla preoccupazione
di pensare soltanto a noi stessi,
nella speranza siamo forti
per non lasciarci paralizzare dalla paura di non riuscire
e nel tuo amore diventiamo liberi per amare.
 
Tu sei buono, o Dio: non ti stanchi mai di noi.
Ti confessiamo che il peccato, il rifiuto di te,
lacera ogni giorno la vita che ci hai donato.
Diciamo di sì a te, Dio dell’amore, perché tu sei Padre buono.
Tu sei un Dio dal cuore senza confini.
Tu sei un Dio fedele, Tu sei un Dio d’amore.
 
 
Preghiamo
 
La grazia del perdono che abbiamo ricevuto
ravvivi in noi, o Padre,
la gioia di vivere come creature nuove in Cristo tuo figlio
e ci renda attenti all’azione dello Spirito.
Tu che vivi e regni nei secoli dei secoli.
 
Canto finale