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Le persone al centro   versione testuale

In quello che fino al 1980 era un convento di clausura delle suore domenicane ora trovano casa le persone senza dimora, ma anche chi un'abitazione magari ce l'ha ma con la crisi ha perso il lavoro e spesso, in conseguenza di questo, anche la famiglia. O anche gli stranieri che dopo aver ricevuto il permesso di soggiorno o dopo il riconoscimento del diritti d'asilo non hanno percorsi di integrazione. Le porte qui si aprono per tutti. Siamo nella sede della Fondazione Auxilium il "braccio operativo" della Caritas di Genova. Qui da anni si sperimenta che il volontariato e la cooperazione sociale possono arricchirsi reciprocamente. Una storia bella di carità che diventa vita grazie a don Piero Tubino, primo direttore della Caritas di Genova morto nel 2012 ma la cui memoria è vivissima, che ha fatto crescere questa capacità di lavorare insieme, mettendo al centro le persone e i loro bisogni. Per questo nel tempo sono cambiati i servizi. Attualmente nella mensa vengono serviti 180 pasti al giorno tutti i giorni, pranzo e cena. E poi c'è il dormitorio che accoglie persone che stanno provando a farcela a trovare la strada di uscita dal tunnel della povertà, uomini e donne. Mentre altri letti sono per quanti cercano un posto per dormire e bussano alle porte di via Pietro Bozzano, nel quartiere di San Fruttuoso. Un'accoglienza che si allarga quando la pioggia che ormai quando arriva a Genova fa paura. e si sistemano letti anche nella Casetta. La conoscono così da sempre le persone che vivono in strada e che possono passare qui il pomeriggio. E poi il servizio docce, la distribuzione degli abiti...
Un'attenzione che sa cogliere i nuovi bisogni. Oggi nella struttura hanno trovato alloggio più di venti persone arrivate in Italia con i barconi. Arrivano dall'Africa e dal Bangladesh. Sono in attesa di conoscere il loro destino. E quando passa la responsabile dei servizi la salutano con un sorriso: "Ciao maman".