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 Congresso Eucaristico Nazionale - Notizie - Per la sete dei poveri - Una famiglia allargata 
Una famiglia allargata   versione testuale

Una realtà ai più quasi sconosciuta quella dell’Istituto delle Suore Bonaerensi di San Giuseppe che sorge nel quartiere di Granarolo a Genova e scelta tra i luoghi di visita nella giornata del Congresso Eucaristico Nazionale dedicata alle opere di misericordia: qui ogni giorno le suore che vi risiedono prestano il loro servizio nella Casa Famiglia che ospita sei ragazze madri con i loro bambini. E’ stata la superiora Madre Gemma, insieme con le altre suore e con le educatrici della struttura, ad accogliere la delegazione in visita e dopo una breve presentazione della realtà che caratterizza questa casa famiglia, c’è stato l’incontro con le ospiti e i loro bambini: tutte con storie diverse alle spalle, inserite in un progetto che punta al recupero dell’autonomia per sé e per i loro figli. Sono ragazze molto giovani, alcune minorenni, due di loro a giorni partoriranno il loro bambino. “Questa è una ‘famiglia allargata’ – racconta Fulvia, una delle educatrici che ha presentato la struttura alla delegazione -  ed è importante che le ragazze si sentano accolte e amate perché sentano questa come una casa, seppur provvisoria, per loro stesse e per i propri figli”.
Madre Gemma ha presentato la storia della presenza in Genova delle Suore Bonaerensi, fondate dall’argentina Madre Camilla di San Giuseppe Rolon. Nel mese di novembre 1909 a Genova le Suore Bonaerensi cominciano ad accogliere nella propria casa ragazze bisognose di aiuto, estremamente povere, soprattutto di amore. Col passar del tempo, invece di ragazze, vengono accolte bambine povere, abbandonate, orfane. Ma nel 1986, dovendo dare un nuovo orientamento all’attività della Casa, d’accordo alle esigenze esistenti e al carisma iniziale, si accolgono nuovamente le ragazze, ma con una variante: non più sole, ma con i figli, ragazze madri.
La delegazione ha potuto pregare insieme con le suore e con le ospiti, pranzare con loro e ascoltare le loro storie: “storie di misericordia”, come le ha definite don Domenico Pace, delegato della Diocesi di Potenza,  “perché – ha detto rivolto alle giovani mamme - la più grande forma di misericordia è dare la vita, e voi, nel vostro percorso, seppur difficoltoso, avete scelto di far sì che i vostri figli crescano nell’amore e vi state impegnando perché abbiano un futuro. Alle educatrici e alle suore che stanno quotidianamente al vostro fianco va il grazie della Chiesa italiana che oggi qui noi rappresentiamo partecipando al Congresso Eucaristico”.
(Michela De Leo)